ON DEMAND - OLTRE L'EVIDENZA. Analizzare e Comprendere le Fotografie del Nazismo e della Shoah

ORGANIZZATO in collaborazione con il Memoriale della Shoah di Parigi

DIREZIONE SCIENTIFICA
Laura Fontana Fourel, Mémorial de la Shoah
Daniela Dana, Associazione Figli della Shoah

DESCRIZIONE DEL CORSO
Il ciclo di lezioni offre nuovi spunti per analizzare e comprendere le fotografie del nazismo e della Shoah.
Se è vero che esistono pochissime immagini che riprendono in diretta l’assassinio di massa degli ebrei sotto il nazionalsocialismo, tanto che il funzionamento dei centri di sterminio resta in gran parte una pagina bianca, sono milioni le fotografie della Shoah, o riconducibili al processo di distruzione degli ebrei d’Europa, che si sono conservate dalla fine della Seconda guerra mondiale a oggi. Numericamente, almeno due terzi furono scattate dai nazisti nei più diversi contesti.
Ufficiali o private, autorizzate o illegali (come per gli album personali dei comandanti SS), scattate per uso di propaganda o come documentazione amministrativa interna, ma in diversi casi anche per scopi non sempre facili da comprendere, sono immagini da collocare nell’enorme sviluppo dell’industria fotografica tedesca degli anni 1930 e nell’uso strumentale e di massa che il regime nazista promosse con ogni mezzo per costruire la narrazione della grande Germania che prevedeva l’esclusione e l’eliminazione fisica degli ebrei e di altri gruppi di persone.
Tuttavia, a questo patrimonio iconografico gigantesco non appartengono solo le fotografie scattate dai perpetratori, perché occorre considerare anche altri tipi di fonti, tra le quali hanno un valore storico immenso le immagini, molto meno conosciute, realizzate dagli ebrei oppressi in condizioni di grande pericolo (ad esempio, in alcuni ghetti), nella volontà di lasciare traccia della loro esistenza sotto occupazione, dunque di testimoniare la violenza subita, ma anche di celebrare ogni forma di resilienza quotidiana e di valore per la vita.

OBIETTIVI DEL CORSO
Conoscere, saper analizzare e confrontare fotografie diverse per provenienza (non solo rispetto all’autore, ma anche del contesto), per tipologia (ad esempio: scatti singoli, foto ritratto, serie di immagini, album personali, ecc.) e per finalità, ci consente di ricostruire la Shoah da varie prospettive, spesso diametralmente opposte, di imparare a leggere un’immagine, al di là di quello che l’inquadratura mostra, come un documento storico che non richiede solo conoscenze e competenze, ma anche quello sguardo politico per comprendere il male altrui e il dolore degli altri.

DURATA
4 lezioni

PROGRAMMA DEL CORSO 

I LEZIONE
Guardando le immagini. Le fotografie sono solo un documento storico?
Adolfo Mignemi, Università di Modena e Reggio Emilia

II LEZIONE
Costruire e falsificare la realtà. Fotografia e propaganda sotto il regime nazista.
Antonio Prampolini, Historia Ludens - Associazione per la Didattica della Storia

III LEZIONE
Le fotografie della Shoah: un repertorio gigantesco ed eterogeneo che restituisce prospettive diverse sulla storia
Laura Fontana Fourel, Mémorial de la Shoah Parigi

IV LEZIONE
Schöne Zeiten (“Bei tempi”). Un’analisi degli album privati dei comandanti SS di Sobibòr, Treblinka e Auschwitz. Riflettere sulla prospettiva dei perpetratori.
Laura Fontana Fourel, Mémorial de la Shoah Parigi   


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