NUOVA MOSTRA ITINERANTE: CHARLOTTE SALOMON

Mostra itinerante curata da: Associazione Figli della Shoah, Castelvecchi Editore e Joods Historisch Museum of Amsterdam.

Charlotte Salomon (Berlino, 16 aprile 1917 – Auschwitz, 10 ottobre 1943), giovane artista berlinese, è stata l’ultima studentessa ebrea dell’Accademia di Belle Arti. Alla fine del 1938,  dopo il pogrom della Notte dei cristalli e in seguito a una breve detenzione del padre, fugge dalla Germania per raggiungere i nonni materni, rifugiati a Villefranche-sur-Mer, vicino Nizza.

Charlotte deve affrontare la doppia minaccia della furia nazista e di una storia familiare che paiono spingerla, entrambe, verso un destino di morte. In questa tragica situazione, la sua risposta è carica di una straordinaria energia vitale: in circa diciotto mesi, dal 1940 al 1942, dipinge più di mille tempere dai colori intensi e luminosi, realizzate esclusivamente con i tre colori primari e il bianco, in cui si avverte l’eco dell’Espressionismo tedesco e di molti tra i maggiori artisti di fine Ottocento-primi Novecento.

Nei testi trascrive la sua storia, celando sotto nomi immaginari le persone che le sono state vicine, trasfigurate in personaggi di una singolare commedia umana, percorsa da una forte vena poetica, da un’ironia a tratti sconfinante nel sarcasmo, e sostenuta da ampi riferimenti musicali. Da questo insieme Charlotte sceglierà 781 tempere che formeranno, insieme ai fogli manoscritti, il romanzo della sua vita, il suo capolavoro: VITA? O TEATRO? UNO SINGSPIEL

Ne risulta un’opera che fuoriesce da ogni possibilità di classificazione, collocandosi in modo singolare al crocevia di pittura, letteratura, musica, testimonianza e documentazione storica: quasi un’opera d’arte totale. L’insieme si legge oggi come una graphic novel ante litteram in cui il lettore può seguire il percorso singolare di una donna che si interroga coraggiosamente sul significato dell’esistenza e sulla propria vocazione artistica, sullo sfondo della catastrofe incombente.

Alla fine del settembre 1943, Charlotte e il marito, Alexander Nagler, vengono denunciati, arrestati e poi, il 7 ottobre, deportati ad Auschwitz. Incinta di cinque mesi, Charlotte viene probabilmente uccisa tre giorni dopo l’arrivo.

Le tempere e le veline di Vita? o Teatro? sono custodite dal suo medico, il dottor Moridis, che le consegna poi a Ottilie Moore, benefattrice americana che l’aveva ospitata in Francia e a cui l’opera è dedicata. Quest’ultima, nel 1947, trasmette tutto il materiale al padre di Charlotte, Albert Salomon, e alla sua seconda moglie, Paula Salomon-Lindberg, che vivevano ad Amsterdam dopo essere scampati per un soffio alla deportazione. Nel 1959, il lascito è affidato al Rijksmuseum. Da qui l’opera passerà nel 1971 allo Joods Historisch Museum, che ancora oggi la conserva con la tutela della Charlotte Salomon Foundation.

DATI TECNICI
36 tele fotografiche di dimensioni 100x 70cm

KIT DIDATTICO  multimediale di approfondimento

 


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